L’innovazione di Giotto

Giotto viene collocato cronologicamente tra il 1267 e il 1337, quindi è un pittore del ‘300, ed è il più grande pittore di questo secolo, italiano e d’Europa.
Giotto
La sua grandezza è testimoniata dalle parole che di lui ci dicono tre personaggi.
1)      Il Boccaccio: “Lo miglior dipintor del mondo” dal Decameron
2)      Dante nel Purgartorio – 11° Canto:  “Credette Cimabue …. La fama ora ce l’ha Giotto e nessuno si ricorda più di Cimabue”.
Quindi tutti ritenevano Giotto molto importante.
3)      Cennino Cennini, noto scrittore del  1300 che ha sscritto un libro dell’Arte che è un ricettario pittorico.  E’ lui che ci dice come si fanno gli azzurri e come si mescola il colore e disse che Giotto fu colui che rimutò l’arte del dipingere di graco in latino e ridusse al moderno, ed ebbe l’arte più compiuta che avesse mai nessuno.
Vuol dire che Giotto trasformò l’arte del dipingere dal greco bizantino al mondo romano cioè ha fatto rinascere l’arte degli antichi romani.
In effetti la brillantezza dei colori, per esempio, si ricollega alla tradizione degli affreschi romani.
Quindi tutto ciò ci dice che Giotto è il più grande artista mai visto fino a questo momento in pittura e diventerà ricco e molto richiesto e girerà tutta la penisola chiamato dalle principali città.
Giotto corrisponde a quello che è stato Dante per la letteratura italiana.
Dante ha creato una tradizione tipicamente italiana, il volgare italiano e gli ha dato dignità.
Giotto ha creato un linguaggio pittorico tipicamente italiano e non più bizantino.
La sua produzione artistica si può suddividere in fasi perché il suo stile si è evoluto nel corso del tempo.
Nella prima fase opera principalmente ad Assisi dove affresca la Basilica Superiore intorno al 1290 e a Firenze, ricordiamo il Crocifisso della Chiesa di Santa Maria Novella (1285 -1290).
Poi successivamente si sposta a Padova, dove affresca la Cappella degli Scrovegni nei primi anni del ‘300.
La terza fase è attivo ancora a Firenze (1320 – 1325) dove affresca le Cappelle Perruzzi e Bardi.

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3 pensieri su “L’innovazione di Giotto

  1. secondo voi esiste qualcuno che ha la presunzione di esprimere giudizi su opere di questa grandezza?se cè va chiuso in un manicomio dipinti che parlano ed inimitbili fotuna che riusciamo a conservarli. gratificano il cuore di ogni italiano che ancora si può definire tale poichè i nostri attuali governanti ci stanno togliendo questo orgoglio cè da prenderli a calci nei coglioni non riesco a spoiegarmi come non sia possibile bloccare i loro stipendi mentre i nostri possono farlo quando vogliono gli italiani quando saranno ripagati dei danni fatti da questi emeriti merda

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