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La poesia delle bottiglie – Giorgio Morandi

Oggi vi parlo di un pittore che mi ha sempre molto affascinato.
Nel corso della sua vita Giorgio Morandi ha dipinto quasi sempre bottiglie e barattoli.
Ne aveva di ogni forma e dimensione raccolte nella sua umile casa che rispecchiava la sua indole solitaria e semplice.
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Non mi stanco mai di ammirare questi “paesaggi dell’anima” come mi piace definirli in cui le ricerche infinite e quasi maniacali sulle forme, lo spazio e i colori neutri rispecchiano la sua natura interiore .
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Una ricerca  che mette da parte la profondità e la prospettiva per dar spazio a relazioni più intime dove il volume prende corpo dalle sottili differenze cromatiche e dai contorni a volte impercettibili delle forme .
 
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Una dimensione che va al di là della realtà oggettiva e porta concretezza nel “sentire profondo” .
Un oggetto e uno spazio che si fondono in un piano unico ma corposo e avvolgente.

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Tonalità di grigi, rosa, marroni e bianchi non urlati ma tenui che si rinnovano in ogni immagine .
 Un unico tema che non esaurisce mai le infinite espressioni e impressioni del suo animo.

Sab

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L’innovazione di Giotto

Giotto viene collocato cronologicamente tra il 1267 e il 1337, quindi è un pittore del ‘300, ed è il più grande pittore di questo secolo, italiano e d’Europa.
Giotto
La sua grandezza è testimoniata dalle parole che di lui ci dicono tre personaggi.
1)      Il Boccaccio: “Lo miglior dipintor del mondo” dal Decameron
2)      Dante nel Purgartorio – 11° Canto:  “Credette Cimabue …. La fama ora ce l’ha Giotto e nessuno si ricorda più di Cimabue”.
Quindi tutti ritenevano Giotto molto importante.
3)      Cennino Cennini, noto scrittore del  1300 che ha sscritto un libro dell’Arte che è un ricettario pittorico.  E’ lui che ci dice come si fanno gli azzurri e come si mescola il colore e disse che Giotto fu colui che rimutò l’arte del dipingere di graco in latino e ridusse al moderno, ed ebbe l’arte più compiuta che avesse mai nessuno.
Vuol dire che Giotto trasformò l’arte del dipingere dal greco bizantino al mondo romano cioè ha fatto rinascere l’arte degli antichi romani.
In effetti la brillantezza dei colori, per esempio, si ricollega alla tradizione degli affreschi romani.
Quindi tutto ciò ci dice che Giotto è il più grande artista mai visto fino a questo momento in pittura e diventerà ricco e molto richiesto e girerà tutta la penisola chiamato dalle principali città.
Giotto corrisponde a quello che è stato Dante per la letteratura italiana.
Dante ha creato una tradizione tipicamente italiana, il volgare italiano e gli ha dato dignità.
Giotto ha creato un linguaggio pittorico tipicamente italiano e non più bizantino.
La sua produzione artistica si può suddividere in fasi perché il suo stile si è evoluto nel corso del tempo.
Nella prima fase opera principalmente ad Assisi dove affresca la Basilica Superiore intorno al 1290 e a Firenze, ricordiamo il Crocifisso della Chiesa di Santa Maria Novella (1285 -1290).
Poi successivamente si sposta a Padova, dove affresca la Cappella degli Scrovegni nei primi anni del ‘300.
La terza fase è attivo ancora a Firenze (1320 – 1325) dove affresca le Cappelle Perruzzi e Bardi.

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C’era una volta

C’era una volta una mano che trovò sul suo cammino un ramoscello .
Lo raccolse e mentre camminava verso casa, un fringuello cominciò a girarle intorno incuriosito.
La mano si rese conto che l’uccellino non sarebbe mai riuscito a posarsi sul  ramoscello … lui era troppo grosso !!
Allora  pensò di offrirgli il proprio mignolo .
Questi subito si poso sul dito della mano.
Ma ecco, che cominciò a svolazzare intorno una bellissima farfalla attratta dagli splendidi colori del fringuello.
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E fu così che la farfalla e il fringuello incominciarono a volare insieme sempre più in alto fino a raggiungere il luogo fatato che trasformò lui in un cuore e lei in una nuvola  … si tennero per mano e volarono lontano lontano.
 
 
 
Dopo anni e anni raggiunsero un grande giardino e li si sedettero abbracciandosi forte e fu così che avvenne il miracolo …
Presero le sembianze umane e le loro ali si trasformarono in ramoscelli pieni di germogli  … era il segno della loro unione indissolubile.
PS:  Vi sareste chiesti che fine hanno fatto la mano e il ramoscello … beh  … arrivò una lumachina che si mangiò il ramoscello e la mano se ne tornò a casa dal suo amor felice e contenta di aver potuto partecipare ad eventi tanto importanti.
 
 
 
Non dobbiamo smettere mai di giocare sul libro della vita …

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