Tag: opere

Francis Bacon

Chi sei tu …

che mi arrivi dentro i nervi, nel midollo delle ossa

viaggi nel mio sangue e porti battiti profondi nel mio cuore.

Non sono spettatrice dei tuoi intenti

ne invento altri che le immagini tue mi trasmettono.

sab

La poesia delle bottiglie – Giorgio Morandi

Oggi vi parlo di un pittore che mi ha sempre molto affascinato.
Nel corso della sua vita Giorgio Morandi ha dipinto quasi sempre bottiglie e barattoli.
Ne aveva di ogni forma e dimensione raccolte nella sua umile casa che rispecchiava la sua indole solitaria e semplice.
Casa-Morandi
 
Non mi stanco mai di ammirare questi “paesaggi dell’anima” come mi piace definirli in cui le ricerche infinite e quasi maniacali sulle forme, lo spazio e i colori neutri rispecchiano la sua natura interiore .
Transfer 080304 6629
1629_giorgio_morandi___natura_morta__1960
400g1_morandi_fruttiera_553
Una ricerca  che mette da parte la profondità e la prospettiva per dar spazio a relazioni più intime dove il volume prende corpo dalle sottili differenze cromatiche e dai contorni a volte impercettibili delle forme .
 
6195165242
117386_b
este_29131517_15290
Una dimensione che va al di là della realtà oggettiva e porta concretezza nel “sentire profondo” .
Un oggetto e uno spazio che si fondono in un piano unico ma corposo e avvolgente.

giorgio-morandi1
moran4gr
Natura morta 1951
Tonalità di grigi, rosa, marroni e bianchi non urlati ma tenui che si rinnovano in ogni immagine .
 Un unico tema che non esaurisce mai le infinite espressioni e impressioni del suo animo.

Sab

http://viverecrueltyfree.ning.com/

Come si realizza un affresco

L’affresco veniva chiamato “buon fresco”.
Si basa su un procedimento chimico ( a differenza di tutte le altre tecniche) che si chiama Carbonatazione della calce.
Per avere un affresco bisogna lavorare d’inverno quando c’è maggiore umidità perché la parete deve asciugarsi lentamente.
affresco
All’epoca di Giotto c’era una tecnica derivata dal mondo bizantino che si chiama Tecnica a pontate ( ponteggi).
Secondo questa tecnica, che si trova negli affreschi più antichi bizantini, il pittore stabiliva l’area, montava il ponteggio solo su un pezzo di parete e la affrescava in giornata.
Il giorno dopo spostava l’impalcatura e faceva un altro pezzo vicino cioè di procedeva geometricamente e quindi si vedevano le giunture.
Per procedere alla realizzazione tecnica di un affresco prima di tutto bisogna passare dell’ammoniaca per uccidere le muffe sulla parete e sgrassarla e pulirla, scalpellarla in modo che faccia presa.
Poi si mette un primo strato di malta molto grossolana che si chiama Rinzaffo che è una sabbia mista a pietrisco  grosso in modo che sia molto ruvido.
Su questo si stende un secondo strato di intonaco un po più fine che si chiama Arriccio.
Sull’arriccio si esegue il disegno.
Si faceva la quadrettatura sul foglio dove c’era il disegno.
Poi si prendevano dei fili che si sporcavano nella polvere di carbone e due operai ai due lati della parete li tiravano e battevano (battitura del carbone) in modo che si formasse una griglia fatta a carbone sulla parete e si ingrandiva il disegno.
Quando il disegno era sulla parete si procedeva a dare, nella parte dove c’era il ponteggio (parte pontata), lo strato vero e proprio di malta (prima si incideva il disegno con una punta metallica in modo che emergesse dalla malta) che si chiama Tonachino perché è un intonaco molto fine e liscio.
A questo punto si procede a dare il colore vero e proprio.
Il colore è fatto di puro pigmento stemperato in acqua, eventualmente con l’aggiunta di latte(acqua) di calce.
Si danno delle pennellate e non si può sbagliare altrimenti bisogna rifare tutto il procedimento.
E’ una tecnica molto delicata.
L’intonaco che è stato messo sotto è fatto di calce spenta che in chimica si chiama Idrossido di calcio.
Questo idrossido di calcio reagisce asciugandosi con l’anidride carbonica che c’è nell’aria e avviene questa reazione chimica che è la carbonatazione della calce per cui l’idrossido si trasforma in carbonato di calcio che è una  pietra, è come se fosse un minerale e butta fuori acqua, vapore acqueo, trasuda la parete.
Quindi il colore rimane impregnato nella parete ed è per questo che dura così tanto e non ha bisogno di altri leganti perché la calce è già un legante.
Quindi tra tutte le tecniche artistiche sviluppatesi nei secoli è la più sicura e quella che dura di più in assoluto in condizioni climatiche ottimali.
Non tutti i colori si possono usare per l’affresco proprio perché i colori hanno delle proprietà chimiche particolari, ad esempio tutti i blu e gli azzurri vanno dati a secco a tempera alla fine dell’affresco.
I colori si possono mescolare tenendo conto delle loro proprietà, per esempio i colori che contengono piombo non possono andare insieme a quelli che contengono solfuri altrimenti si anneriscono (Cimabue).
Con Giotto siamo negli anni in cui si sperimenta e lui è uno di quelli che decide di aderire alle novità.
Giotto non usa più la tecnica a pontate ma a giornate che è una vera e propria rivoluzione nel senso che ,una volta fatto il disegno sopra l’arriccio, si procede diversamente.
Il procedimento dei fili sporchi di carbone verrà poi sostituito con lo Spolvero in cui si incollano tantissimi fogli, si bucherellano, si passa del carbone in polvere e rimane il disegno.
La novità della tecnica a giornate è che una volta finito il disegno, si da l’intonaco sottile solo sulle figure che si decide di fare in quella giornata e non su una parte di parete.
Questa è una grande differenza perché non si vedranno più i segni geometrici sulla parete ma si vedranno le differenze tra una figura e l’altra .
Quando poi l’intonaco si asciuga , si vede la differenza nei punti di lavoro fra due giornate di lavoro perché c’è un po di rilievo .
La tecnica a giornate è già presente ad Assisi.

http://viverecrueltyfree.ning.com/

Piccolo sguardo al Ritratto attraverso i secoli

” … il pittore cattura un’espressione fuggevole, un momento dell’età, un moto dell’anima e li fissa per sempre sulla tela … “.
Il ritratto rimane così al di la del tempo e dello spazio.
Nelle Corti tardo – gotiche, a differenza di quanto si sosteneva nel Medioevo, si pensa che l’aspetto terreno è degno di essere riprodotto indipendentemente da altri contesti narrativi e religiosi e si cerca la verosimiglianza.
Van der Weyden (altro…)