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Sandro Botticelli e il Neoplatonismo

  • Oggi vi racconto del rapporto di Sandro Botticelli con l’ambiente culturale del suo tempo per poi, successivamente, capire meglio i suoi quadri.
               Buona lettura!
Sandro Botticelli (Sandro Filipepi 1445 -1510), visse nel periodo aureo della cultura fiorentina con Lorenzo il Magnifico (De Medici) ed è un periodo altissimo della storia culturale italiana anche perché alla sua Corte viene elaborata la corrente filosofica neoplatonica che farà di Firenze uno dei più importanti centri culturali di tutta l’Europa e influenzerà profondamente il Botticelli.
L’arte italiana in questo periodo va modificandosi anche per gli influssi dell’arte fiamminga e per per gli apporti di poeti come il Poliziano e di studiosi di scienze matematiche .
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Autoritratto del Botticelli

Il Neoplatonismo ha come massimo esponente Marsilio Ficino; questa corrente si rifà ad autori molto antichi : Platone e Plotino.
Nella filosofia di Platone (IV sec.a.c.) il concetto base è che il mondo terreno è una copia di un altro mondo che lui chiama Mondo delle Idee (in greco idea vuol dire immagine).
Secondo Platone anche gli oggetti , per esempio un banco è la copia di un altro banco, dell’idea di banco che è di là in un altro mondo; è un mondo che lui immagina al di là dei cieli e lo chiama Iperuranio, ed è una realtà che gli uomini non possono vedere con gli occhi, è un mondo in cui le idee sono perfette ed eterne mentre qui nel mondo la loro copia è brutta, si corrompe, è mortale, si distrugge e non dura.

Però, dice Platone, l’uomo c’è stato nel mondo delle Idee, non se lo ricorda ma la sua anima c’è stata perché, secondo lui, l’anima dell’uomo è immortale.
Nel momento in cui un bambino nasce, l’anima dal mondo delle idee si incarna ma quando la persona cresce gli tornano in mente dei flash di ciò che ha visto nell’altro mondo.
La conoscenza e il ricordo delle cose, secondo Platone, rimane, è innata;questo vuol dire che una persona sa cosa è il bene perché la vera idea di bene l’ha vista nell’altro mondo prima di nascere.
L’anima (copula mundi) è in mezzo al mondo terreno e al mondo delle idee perché passa incarnandosi in questo mondo e poi ritorna all’altro.
Platone diceva che c’è un mezzo che permette all’uomo di ricordarsi meglio, durante la vita, di tutte queste idee che ci sono di là: l’idea di bene, l’idea di bello, di giusto, di persona, di amore, ecc., ed è L’Amore, il così detto amore platonico.
Perché l’Amore è il percorso, per gradi, che fa elevare l’anima sempre di più, in modo che questa poi si ricordi i valori.
Platone ci racconta tutte queste cose in una serie di libri sotto forma di dialoghi. Quella più importante in cui si parla dell’Amore è Il Simposio in cui ci sono tutta una serie di personaggi che stanno banchettando e discutono sull’amore.
Uno di questi dice: “V i racconto una storia. In origine gli uomini erano a forma sferica ma poi gli dei per punirli li hanno tagliati in due e ognuno cerca sempre la sua metà con cui congiungersi.”
Questo, sotto forma di mito, allude alla continua ricerca della perfezione che c’era nel mondo delle idee.
Questo nucleo fondamentale viene ripreso qualche secolo dopo da Plotino (II sec. d.c.) che aggiunge alcune cose dicendo per esempio che lo scopo morale della vita dell’uomo è quello di tornare alla idea più bella, più pura, più perfetta di tutte e che lui chiama Uno.
L’uomo deve ritornare all’Uno, poi nel cristianesimo verrà chiamato Dio.
All’Uno si può tornare,come diceva Platone, attraverso l’Amore ma anche attraverso un’educazione al bello, alla musica, all’estetica e all’arte.
Quindi arte, musica e amore sono tanti gradini che aiutano l’anima dell’uomo a ritornare all’Uno.
Platone aveva dato tutti i cenni fondamentali e Plotino aggiunge l’idea di una specie di scala di valori che porta all’Uno.

A Firenze Marsilio Ficino fonda questa corrente neoplatonica che lui chiama PIAFILOSOFIA.
Pia perché non vuole andare contro il cristianesimo ma cerca di mettere insieme gli insegnamenti platonici e di Plotino con il cristianesimo; fonde l’antichità con il mondo cristiano.
Ficino rielabora queste idee e dice per esempio che le divinità del mondo antico come Venere, Marte, Mercurio ecc, simboleggiano i valori morali anche del cristianesimo; sono simboli di varie virtù.
Dice anche che c’è il Paradiso eterno e il mondo mortale.; l’anima è la copula del mondo quindi unisce questi due mondi.
L’anima è in mezzo al mondo di Dio e al mondo dell’uomo. L’anima può arrivare alla contemplazione di Dio. Dio è il vero bene o Uno , come lo chiamava Plotino.
Per arrivare alla contemplazione di Dio, l’anima deve elevarsi spiritualmente attraverso l’amore e la bellezza.
In particolare, la forza dell’amore che permette questa scala, è rappresentata dalla dea Venere ma, aggiunge Ficino, ci sono due Venere.
Una si chiama Venere Pandenia o terrena cioè l’amore carnale, il sesso; l’altra è la Venere Urania cioè Celeste.
In realtà queste due Veneri non sono contrapposte ma sono due stadi diversi: quella iniziale e quella finale dell’amore.

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